Turbo originali vs copie: un abisso qualitativo e non solo!

Analizziamo con Stefano le differenze abissali in termini qualitativi tra turbo originali e copie non omologate. Riportiamo un caso specifico, quello del turbo Mitsubishi modello TD02 codice 49173-07508 installato sulle vetture Mazda, Volvo Citroën, Peugeot con il motore PSA DV6 1.6L.

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Ci troviamo nel magazzino SAITO in compagnia oggi di una turbina Mitsubishi modello TD02 codice 49173-07508, un turbo molto piccolo e compatto, installato sul motore Peugeot DV6 1.6L che troviamo in diverse vetture Volvo, Mazda, Citroën e Peugeot. Questa piccola turbina è stata sviluppata da Mitsubishi per ottenere 90 cavalli sul motore 1.6L ma esiste anche una “sorella” prodotta da Garrett, turbo a geometria variabile versione 110 cavalli.

Il Peugeot DV6 è un ottimo motore, robusto ma che richiede una particolare attenzione e che se non ben manotenuto può creare diverse problematiche tra cui portare a rottura il turbo. C’è un mercato particolarmente attivo per questo turbo Mitsubishi e quello prodotto da Garrett, turbocompressori che hanno il “triste” primato di essere tra quelli più copiati dal mercato cinese. Oggi in Italia girano moltissime copie che spesso vengono pagate addirittura più dell’originale, pur avendo una qualità decisamente inferiore.

La linea produttiva di questo turbocompressore originale è costosissima – consideriamo che inizialmente venivano prodotti circa 900.000 esemplari l’anno – mentre sul mercato del non originale c’è una stima di produzione di qualche migliaio di pezzi anno. Questi numeri non riescono a finanziare una linea produttiva di alto livello che preveda sistemi di controllo poka-yoke con sensori laser, tastatori ecc… e che possa garantire la qualità in ogni singola fase di assemblaggio. Ad esempio su questa turbina originale che vi mostriamo la posizione della fascetta è controllata, la bilanciatura è perfetta, quindi parliamo di prodotto tecnicamente ineccepibile. E’ riportata tra l’altro una targhetta con dei codici: il serial number, il progressivo di costruzione e un codice costruttore Mitsubishi, oltre al codice di omologazione prodotto.

Non parliamo di semplici numeri e di una banale targhetta, ma di un aspetto importante del prodotto perché l’omologazione di un turbocompressore rientra nella omologazione motore. L’omologazione definisce parametri quali emissioni, potenza, coppia motrice e determina il turbo e quei componenti che, assieme al sistema di iniezione, possono variare i parametri ed il funzionamento del motore. Del turbo vengono registrati sia il modello sia il codice costruttore e se un domani si volesse utilizzare una turbina differente, si dovrebbe effettuare una nuova l’omologazione motore, operazione particolarmente onerosa considerando tutte le sue fasi.

Chi sviluppa copie prende un componente, lo analizza, prende delle misurazioni e cerca di riprodurlo ma questa operazione è completamente fuori omologazione motore. L’omologazione può essere considerata come la conclusione di uno sviluppo che prevede competenze ed impegno enorme da parte di team di professionisti qualificati tra cui ingegneri, tecnici di fonderia, esperti di lavorazioni meccaniche ecc.. I quali non solo disegnano ma definiscono aerodinamiche, tarature e numerosi altri aspetti affinché venga realizzato un prodotto funzionante e sicuro.

Nella mia carriera ho seguiti numerosi progetti e mediamente posso affermare che ci vogliono almeno 6 – 7 anni per uno uno sviluppo completo in tutte le sue fasi. Voglio mostrarvi in questo filmato un rapporto di ispezione formale dei componenti turbo dove sono riportate tutte le misurazioni effettuate e che serve a definire se il prodotto è conforme oppure no. L’epoca della carta è ormai conclusa ma in questo interessante disegno di omologazione potete notare come sia stata registrata anche la targhetta che abbiamo citato in precedenza e che riporta il codice del costruttore turbo. Dati fondamentali per la conformità del prodotto che se fossero riportati in turbo copiato rappresenterebbe un vero e proprio falso perseguibile a termini di legge, tant’è che chi produce copie riporta un codice parziale per non incorrere in questo tipo di reato.

Sviluppare una turbina è un iter complesso che prevede la realizzazione di prototipi, prove di durata di vario tipo, verifiche di tutti i componenti finalizzati alla realizzazione di un prodotto tecnicamente valido, conforme ed affidabile. Un caso “limite” ma che rende bene l’importanza di quest’ultimo aspetto: in un motore diesel se si dovesse rompere l’asse del turbo l’olio defluirebbe con forza perché a pressione verso l’aspirazione. L’olio è un combustibile e una volta entrato nel circuito d’aspirazione pone in accelerazione il motore impedendone lo spegnimento lo spegnimento anche utilizzando la chiave di accensione: Il motore si potrà spegnere solo quando tutto l’olio sarà consumato!

Occorre sapere che un turbocompressore fuori omologazione rende fuori omologazione l’intero motore perché in presenza di una copia sarebbero compromessi i reali parametri di emissione, potenza, coppia ecc… In caso di incidente avvenuto per rottura di una turbina che ha fatto accelerare il motore senza che lo si potesse spegnere (esempio di cui sopra), l’assicurazione potrebbe far partire tutta una serie di verifiche e, in caso di prodotto non omologato non riconoscerebbe il danno e si rifarebbe sul proprietario dell’auto.

Sono aspetti che il possessore di una vettura deve conoscere. Oggi il mondo della ricambi è purtroppo orientato sempre più a valorizzare il solo aspetto economico, trascurando la qualità e la sicurezza del prodotto, ed anche il turbo purtroppo è vittima del trend. Con questo filmato vogliamo evidenziare l’abisso qualitativo che c’è tra un prodotto originale ed una copia, oltre le implicazioni legali che un prodotto non conforme può causare. La qualità non accetta compromessi!

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Articolo a cura di PSGP
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