Inizialmente si pensava ad una lavorazione senza grossi ostacoli, ma un’analisi più approfondita ha rilevato alcune crepe, una particolarmente importante che attraversava tutto il foro della wastegate. Normalmente un turbo in quelle condizioni andrebbe buttato via, ma l’impossibilità di reperire nel mercato il componente nuovo originale ci ha portato verso la scelta obbligata della revisione.

Il carter turbina è stato risaldato, sono stati rifatti i piani, il foro della wastegate è stato completamente allargato e rimboccolato.

Sono state cambiate le parti interne: la ralla reggispinta (nelle versioni rally ufficiali veniva cambiata con una a 360° altrimenti non avrebbe retto la spinta); bronzine ed l’albero, il quale mostrava alcune piccole fusioni sulle pale ed un grippaggio sulla zona di lavoro dei cuscinetti.

Si è lavorato anche sul collettore di scarico, anch’esso crepato con i prigionieri spezzati che ci hanno portato a riforare e rifilettare il componente. Il collettore, nella parti ammalorate, è stato risaldato: il consiglio comunque, quando si ha a che fare con la ghisa e si fanno questo tipo di interventi sul collettore, è controllare molto bene la carburazione e il rapporto stechiometrico che deve essere perfetto, in modo che le temperature non risultino eccessive. I piani del collettore e quelli del turbo sono stati rifatti.

Oltre alla ralla, altro tallone d’achille della Lancia Delta è il tubo dell’olio che parte dal basamento e va a finire in turbina. Esso viene infatti staffato sul collettore, il quale per effetto induttivo fa cokerizzare l’olio e ne stringe progressivamente il passaggio, portando la turbina a grippare. Forse l’unico errore di progettazione dello staff Lancia coordinato dall’ing. Petronio, che all’epoca operava al Sangone vicino a Mirafiori. Per questo turbo abbiamo abbiamo effettuato una modifica dell’ingresso olio per mantenere il tubo che andrà staffato in modo diverso.

Ultimo intervento effettuato riguarda l’astina dell’attuatore che sulla Delta era stata realizzata in maniera tale da poter modificare velocemente la pressione del turbo. Sono presenti un dado a filettatura destra, un dado a filettatura sinistra e un dado centrale con filettatura destra e sinistra: allentando i due dadini l’astina può essere allungata o accorciata. Nelle versioni rally dove le sollecitazioni sono notevoli questi componenti potevano andare in vibrazione con conseguente rottura dell’asta e una sovralimentazione incostante. L’astina veniva quindi rifatta (modifica effettuata da Alloni di Rescaldina) con un acciaio particolare ed un diametro maggiorato da 6 ad 8 millimetri.

Sono stati quindi mantenuti i pezzi originali per non precludere in futuro un eventuale conseguimento della “targa oro”. Questa turbina finalmente tornerà operativa e speriamo anche il motore verrà revisionato altrettanto bene, cosicchè la Delta possa ritornare sull’asfalto con la grinta di un tempo!

Riguarda l’intero processo di lavorazione:
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